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Sperimentare altre vite con la narrativa di fantascienza

LA NARRATIVA È INTRATTENIMENTO, MA RIESCE AMBISCE A SUSCITARE DELLE EMOZIONI CHE INTRATTENGONO NEL SENSO PIÙ LATO DEL TERMINE IL LORO FRUITORE.

La narrativa è prima di tutto intrattenimento. Ovviamente è considerata anche una forma dʼarte, ma tutte le forme dʼarte ambiscono a suscitare delle emozioni, che come tali intrattengono nel senso più lato del termine il loro fruitore.

Quando leggiamo, ci immergiamo in un altro mondo, tanto che se il libro in questione è veramente bello, noi stessi finiamo per essere annientati e per magia ci ritroviamo allʼinterno della storia, a sperimentare ciò che i personaggi stanno vivendo, a sentire le loro emozioni. È come un viaggio dentro unʼaltra vita, intrapreso senza sapere dove ci porterà, un poʼ come avviene nella vita vera, ma con due grosse differenze: non possiamo controllare nulla di quello che accade e possiamo ritrarci da essa in qualsiasi momento.
Ma ciò non significa che sia meno reale ed entusiasmante.

Alcuni libri hanno un tale potere su di noi che finiamo per passare lʼintera giornata nellʼattesa del momento in cui possiamo riprenderli in mano e tornare a leggere quella storia. Alcuni ci fanno ridere, o piangere, sentire felici o tristi. Ognuno di essi ha il potere di farci sperimentare una vita diversa dalla nostra.
Alcuni libri vanno addirittura oltre: possono farci vivere delle situazioni che nessuno può sperimentare nella vita vera, non solo noi. Ciò accade con il fantastico, quello che gli anglosassoni chiamano speculation fiction, un macrogenere che include il fantasy e la fantascienza, con tutte le possibili commistioni e contaminazioni.

Nello specifico la fantascienza ha la peculiarità di includere alcuni temi scientifici, sebbene in maniera speculativa, e in questo modo unisce la magia di portare i lettori in altri mondi o tempi o realtà alternative alla capacità di fornire loro anche delle informazioni, talvolta molto fantasiose ma in altri casi molto accurate.
Quando si legge un libro di fantascienza, la nostra fantasia è costretta a lavorare più del solito per immaginare le ambientazioni e le azioni, ma anche per comprendere come funzionano le cose, anche laddove la maggior parte della scienza narrata non è affatto reale.
Un bravo autore è addirittura capace di mescolare la vera scienza e quella inventata così bene che il lettore difficilmente riesce a percepire la differenza o il confine tra le due.

A causa di tutto ciò la lettura di un libro di fantascienza può essere unʼesperienza molto intensa. Veniamo portati a ripensare a quei mondi inventati, anche quando non leggiamo. I ricordi che essi suscitano, per via del coinvolgimento creativo che sperimentiamo, spesso sono talmente vividida albergare nella nostra mente più a lungo di quelli di fatti realmente accaduti. Grazie a essi noi siamo stati eroi, cattivi, alieni, abbiamo viaggiato per tutto lʼuniverso o attraverso il tempo, abbiamo vissuto realtà alternative nel presente, nel passato o nel futuro. Abbiamo sperimentato tutte le possibili sfaccettature dellʼimmaginazione.
E nel finire il libro, ci siamo spesso ritrovati a imparare qualcosa di nuovo.

Non è un caso, infatti, che sia stata la fantascienza a ispirare tante menti brillanti che hanno tratto spunto da quelle storie per creare delle tecnologie reali. Basta guardarsi intorno. Molti degli oggetti tecnologici che fanno parte della nostra quotidianità erano già stati immaginati in una forma molto più grezza nella fantascienza di qualche decennio fa. Allo stesso modo, probabilmente tra qualche decennio vedremo trasformata in realtà la tecnologia narrata nei libri usciti in questi anni.
È proprio questo a rendere la fantascienza unica. Mentre negli altri generi la fantasia prende spunto dalla realtà, con la fantascienza spesso accade lʼopposto: la realtà viene creata prendendo spunto dalla fantasia.

E così qualcuna di quelle vite immaginate e quasi impossibili, che ci siamo trovati a sperimentare leggendo un libro, un giorno, forse, per qualcuno diventeranno reali.