IL 2013 È STATO IL CENTENARIO DELL’INIZIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE E I BRETONI HANNO VOLUTO FESTEGGIARE IN GRANDE STILE, REALIZZANDO UN MOCKUMENTARY A SFONDO FANTASCIENTIFICO.
Nel 1898 arrivò alla stampa un libro destinato a segnare a lungo l’immaginario delle persone e degli altri scrittori di fantascienza: La Guerra dei Mondi di H.G. Wells – da non confondere con Orson Welles, il fautore della birbonata radiofonica basata sul testo di Wells, ovvero la voce narrante della presunta invasione marziana del 1938. Basterebbe dire soltanto questo, per rendersi conto di quanto i tripodi siano stati amati, ma nella marea di produzioni che hanno mutuato le idee di Wells ce ne è una in particolare che, secondo me, merita attenzione per la sua sprezzante genialità.
Il 2013 è stato il centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale e i bretoni hanno voluto festeggiare in grande stile, realizzando un mockumentary chiamato La Grande Guerra Marziana.
L’idea nasce da un libro fantascientifico del 2006, per la penna di Kevin J. Anderson, che rivisita i fatti della Prima Guerra Mondiale mischiandoli con quanto narrato da Wells ne La Guerra dei Mondi. Un mix riuscitissimo che, almeno per quanto riguarda il film (il libro non lo ho letto) tiene alta l’incredulità dall’inizio alla fine della storia, incollando lo spettatore proprio grazie alla continua sensazione di stupore.
I generi per cui si classifica sono l’ucronia (trattandosi appunto di una rivisitazione della Prima Guerra Mondiale) e il dieselpunk, e cui opere sono caratterizzate da storie ambientate durante le Grandi Guerre Mondiali e da tecnologia contemporanea a quei periodi, con pochi elementi futuristici o alieni.
Quando si guarda La Grande Guerra Marziana si ha la sensazione di essere davvero davanti ad un documentario, anche grazie all’utilizzo di filmati d’epoca, sapientemente ritoccati per introdurre tutto il di più necessario: qualche scena inedita, i tripodi di Wells, altri tipi di alieni e – ovviamente – le interviste ai sopravvissuti agli attacchi marziani!
Interessantissimi sono alcuni dettagli, primo fra i quali i codici marziani che, tradotti nel corso del “presente” nel documentario, riveleranno un importante colpo di scena finale. In secondo luogo, azzeccata anche l’introduzione di macchinari alieni che per la maggior parte del tempo si pensa essere razziatori dei cadaveri dei soldati morti, ma che in verità portano via dai campi di battaglia il metallo – schiacciando i corpi a fondo nella terra o rendendoli poltiglia, con orrore da parte dei sopravvissuti. Inoltre, in puro stile Wells, i tripodi verranno sconfitti da una malattia umana, il colera.
Arriviamo alla frase che ripeto circa una volta ogni due settimane: solo gli inglesi potevano produrre una cosa così, avere il coraggio e l’ironia di propinare una “parodia” di un fatto storico importante e indimenticabile per la sua tragicità. L’intento dichiarato è stato quello di, pur evitando i filmati più cruenti, invogliare le persone a documentarsi sulla verità della Prima Guerra Mondiale e quindi di usare la fantascienza per sensibilizzare le persone alle tragedie del passato. Ho poca fiducia nel genere umano e non so quanto questo sia accaduto, ma per gli appassionati di fantascienza il prodotto è di notevole interesse – ed è stato molto apprezzato per la sua originalità.
Per quanto mi riguarda, è stato il modo migliore per festeggiare il centenario dalla Prima Guerra Mondiale: ha gradevolmente sostituito i documentari triti e ritriti propinati da decenni e le commemorazioni ipocrite, che durano due ore e si dimenticano in altrettante. Purtroppo però dubito abbia accattivato a sufficienza per una riproposta futura da parte di RAI4 (dove è stato trasmesso a Natale 2014). Di DVD neanche a parlarne, ma lo potete reperire in streaming.
Credits
Titolo originale: The Great Martian War 1913-1917 – Nazione: Canada/Regno Unito – Anno: 2013 – Genere: mockumentary, fantascienza – Durata: 120′ – Regia: Mike Slee – Sceneggiatura: Steve Maher, Stephen Sarossy.
Cast: Voce narrante: Mark Strong – Ashley Bomberry: Kim Lafonde – Briony Glassco: Alexandra Banham – Daniel Matmor: Lawrence Hart – Hazel Douglas: Alice Hale – Howard Jerome: Howard Klee – Ian Downie: Hughie Logan – Joan Gregson: Nerys Vaughan – Jock McLeod: Jock Donnelly – Thomas Gough: Duncan Mitchell-Myers – Walter Stegmayer: Arnold Tockelz.