UN’INIZIATIVA ORGANIZZATA DALL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL’INSUBRIA (VARESE) E DAL PROFESSOR PAOLO MUSSO.
Scienza & Fantascienza è un’iniziativa organizzata dall’Università degli Studi dell’Insubria (Varese) e dal professor Paolo Musso. È una serie di incontri organizzati nell’ambito degli insegnamenti di Filosofia della Scienza (Corso di Laurea Triennale in Scienze della Comunicazione) e di Scienza e Fantascienza nei Media e nella Letteratura(Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche della Comunicazione) dell’Anno Accademico 2015-2016. Anche quest’anno FantascientifiCast ha l’onore di far parte dei Patrocinatori (insieme a Sergio Bonelli Editore, SETI Italia, Stazione Radioastronomica INAF di Medicina, Osservatorio Astronomico FOAM13 di Tradate, Urania Mania, ComicArte Varese, Crazy Comics Varese, Edizioni Della Vigna ed ai nostri partner storici Associazione Deep Space One e Deepcon) di quest’evento unico che si terrà a partire da mercoledì 7 ottobre 2015, terminando mercoledì, 9 dicembre 2015.
Motivo conduttore di quest’anno è L’ucronia: storie alternative immaginarie e reali.
L’ucronia è un filone relativamente recente nell’ambito della fantascienza. Nel senso stretto del termine, per ucronia si intende il tentativo di immaginare come sarebbe stata la storia del mondo se qualche evento di particolare importanza si fosse svolto in modo differente: per esempio, cosa sarebbe successo se gli antichi romani avessero scoperto l’America o se Hitler avesse vinto la seconda guerra mondiale (quest’ultima, in particolare, è forse l’ipotesi in assoluto più utilizzata). In questo senso ristretto essa è quindi abbastanza “anomala” rispetto alla fantascienza “classica”, in quanto è essenzialmente rivolta al passato anziché al futuro e non ha al suo centro la riflessione sulla scienza, ma piuttosto sulla politica e sulla società. Tuttavia anche queste ultime tematiche non sono estranee alla fantascienza, mentre all’inverso anche nelle opere ucroniche non mancano le tecnologie “alternative” (si pensi per esempio al filone del cosiddetto “steampunk”, in cui si immagina una società che abbia sviluppato una tecnologia basata sul motore a vapore anziché sull’elettricità). In un senso più ampio, inoltre, si possono considerare appartenenti al genere ucronico anche le opere utopiche e distopiche, in cui le vicende si svolgono invece nel futuro, ma l’accento prevalente resta sugli aspetti politici e sociali anziché su quelli scientifici e tecnologici (si pensi per esempio a 1984 di Orwell o, più modernamente, alla serie degli Hunger Games). Nel ciclo, oltre ad analizzare questo affascinante tema nei suoi vari aspetti, verranno anche proposte alcune “storie alternative” nate non nell’anbito della fantasia bensì della scienza, alcune solo ipotetiche (come negli incontri su Omero nel Baltico e sull’anfiosso), altre invece ormai certe (come nell’incontro dedicato ai 25 anni del telescopio spaziale Hubble, che ha rivoluzionato la nostra immagine dell’universo e della sua storia).
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Mercoledì 7 ottobre 2015. Il tema della storia alternativa nella fantascienza. Antonio Serra (Sergio Bonelli Editore, creatore di Nathan Never) ore 14.30 – Collegio Cattaneo – Via Dunant 5, Varese. In genere la fantascienza è rivolta al futuro, ma in tempi recenti molti autori hanno provato a immaginare possibili sviluppi alternativi della nostra storia passata, chiedendosi come si sarebbe svolta se qualche evento cruciale fosse andato diversamente. Ciò si è poi a volte intrecciato con temi più fantascientifici in senso stretto, come quello degli universi paralleli o quello dell’archeologia misteriosa, ma anche con la fantascienza “politica”, di taglio utopico o (più frequentemente) distopico. Ci introdurrà al tema una vera “colonna” della Sergio Bonelli Editore, la storica casa del fumetto italiano che ormai da anni collabora con l’Insubria nell’organizzazione di questo ciclo di incontri: Antonio Serra, creatore di Nathan Never, una serie di fantascienza ormai più che ventennale che contiene molte profonde riflessioni sull’uomo e sulla società. L’incontro non sarà comunque limitato al mondo del fumetto, ma servirà da introduzione generale al tema dell’ucronia in tutto il variegato universo della fantascienza, che Serra conosce alla perfezione in tutte le sue molteplici sfaccettature.
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Mercoledì 21 ottobre 2015. Una nuova storia per l’universo: le più spettacolari scoperte del telescopio spaziale Hubble. Piero Benvenuti (Università di Padova, responsabile scientifico di Hubble) ore 18.00 – Aula Magna – Via Ravasi 2, Varese. Il telescopio spaziale Hubble, lanciato 25 anni fa, ha cambiato per sempre la nostra immagine dell’universo e della sua storia, portando a una quantità di nuove scoperte, ma anche mostrandocene l’incredibile bellezza attraverso una straordinaria serie di immagini ad altissima definizione, alcune delle quali sono diventate famosissime. A presentarci le più belle, ma anche a farcene capire il significato, sarà uno che ha vissuto in prima persona questa appassionante avventura, il professor Piero Benvenuti, ordinario di Astrofisica presso l’Università di Padova, già presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e da poco eletto, primo italiano nella storia, Segretario Generale della International Astronomical Union, che di Hubble è stato per quasi vent’anni, dal 1984 al 2003, responsabile scientifico per conto dell’Agenzia Spaziale Europea.
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Mercoledì 4 novembre 2015. E se la guerra di Troia fosse stata combattuta nel Baltico? Felice Vinci (autore di Omero nel Baltico); Giuliana Bendelli (Università Cattolica di Milano, docente di Letteratura Inglese e Anglo-Irlandese); Guglielmino Cajani (Università di Pavia, professore emerito di Letteratura Greca); Liceo Piazzi Perpenti di Sondrio (Progetto “Omero nel Baltico”) ore 16.00 – Aula Magna – Via Ravasi 2, Varese. Se la fanta-archeologia di Indiana Jones e Martin Mystère è frutto di pura fantasia, la teoria proposta una ventina d’anni fa dall’ingegner Felice Vinci circa la possibilità che i poemi omerici fossero originariamente ambientati nel Mar Baltico anziché nel Mediterraneo ha invece solide basi scientifiche e ha già trovato diversi riscontri, tanto che recentemente ha avuto perfino l’onore di vedersi dedicare un numero monografico della prestigiosa Rivista di cultura classica e medioevale(anno LV, n. 2/2013), anche se per poter affermare con certezza che corrisponde davvero alla realtà occorrerebbero ricerche più approfondite e sistematiche, che nell’attuale situazione di crisi economica sono purtroppo irrealizzabili. Di certo c’è che la geografia dei poemi omerici è – come tutti sappiamo fin dai tempi del liceo – clamorosamente sbagliata, a un punto tale che almeno in alcuni casi riesce davvero difficile spiegare tutto con l’imprecisione delle conoscenze geografiche degli antichi (che tra l’altro erano molto più accurate di quanto in genere si crede, almeno per quanto riguarda il Mediterraneo). Per risolvere il problema sono state proposte molte teorie, che però in genere hanno il difetto di presentare incongruenze perfino maggiori di quelle che vorrebbero risolvere. La proposta di Vinci invece sorprende proprio per la naturalezza con cui, una volta accettatone il punto di partenza, tutto va al suo posto, senza bisogno di forzature o interpretazioni ad hoc, tanto da convincere una delle più grandi esperte di Omero, Rosa Calzecchi Onesti, a scrivere un’entusiastica prefazione al suo libro. Essendo morta due anni fa non potremo purtroppo averla tra noi, ma nel frattempo molti altri illustri studiosi si sono interessati alla teoria di Vinci: due di loro, Giuliana Bendelli e Guglielmino Cajani, dialogheranno con l’autore per spiegarci perché trovano la sua teoria così convincente. Inoltre interverranno gli alunni del Liceo “Piazzi Perpenti” di Sondrio per illustrarci i risultati della ricerca che stanno svolgendo sull’argomento, che ha ottenuto anche un finanziamento dell’Unione Europea.
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Mercoledì 11 novembre 2015. I mondi alternativi di Martin Mystère. Alfredo Castelli (Sergio Bonelli Editore, creatore di Martin Mystère) ore 14:30 – Collegio Cattaneo – Via Dunant 5, Varese. Parlando di storia alternativa non si può prescindere da Martin Mystère, l’Indiana Jones del fumetto, che da oltre trent’anni ci delizia con le sue avventure, alla caccia di mitiche civiltà scomparse come Atlantide e Mu, di contatti con extraterrestri e antiche divinità che interferiscono con la storia umana, di dimensioni alternative e universi paralleli, e chi più ne ha più ne metta, il tutto reso credibile (entro i limiti in cui storie del genere possono essere credibili, beninteso) dalla straordinaria erudizione di Alfredo Castelli e reso ancor più godibile dalla sua sottile ironia, che non manca mai di affiorare, anche nelle storie più drammatiche (non per nulla Castelli è stato anche autore di serie umoristico-avventurose come “Gli aristocratici” e umoristico-demenziali come “L’omino bufo”). Della sua genesi e dell’enorme quanto in genere insospetttao lavoro di preparazione che vi sta dietro ce ne parlerà proprio Alfredo Castelli, che inoltre spazierà anche sul tema più generale della storia alternativa nel fumetto, campo in cui è un’autentica autorità.
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Mercoledì 25 novembre 2015. L’ucronia nel fumetto e nel cinema di fantascienza. Federico Memola (creatore di Jonathan Steele). Teresa Marzìa (disegnatrice di Jonathan Steele e Legs Weaver) ore 14:30 – Collegio Cattaneo – Via Dunant 5, Varese. Altro incontro sulla storia alternativa nel fumetto, ma di un tipo molto particolare. Infatti in Jonathan Steele, creato da Federico Memola, si immagina un futuro prossimo in cui la magia (che era scomparsa dal mondo per ragioni che verranno spiegate un po’ alla volta nella serie) è riapparsa ed è diventata parte della vita quotidiana, coesistendo con la tecnologia. Memola parlerà anche, più in generale, del tema dell’ucronia nel fumetto e nel cinema di fantascienza, di cui è un grande esperto. Inoltre Teresa Marzìa, una delle più brave disegnatrici italiane, per molto tempo collaboratrice della Bonelli, ci darà una dimostrazione “in diretta” della sua arte, disegnando per noi i suoi personaggi più famosi, a cominciare da Legs Weaver, la storica “spalla” di Nathan Never, così amata dal pubblico che per ben dieci anni ha avuto anche una serie tutta sua.
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Mercoledì 9 dicembre 2015. L’anfiosso, chi era costui? Una scoperta che riscrive la genealogia della specie umana. Margherita Raineri (Università di Genova, ricercatrice di biologia) ore 18:00 – Aula Magna – Via Ravasi 2, Varese. Concludiamo con un incontro davvero speciale. Margherita Raineri è infatti una semplice ricercatrice di biologia dell’Università di Genova, che non ha mai fatto parte di nessun grande progetto di ricerca ed è praticamente sconosciuta, eppure da anni afferma, con buone ragioni, di aver fatto una scoperta rivoluzionaria: l’anfiosso, da sempre ritenuto il capostipite dei cordati, da cui discendono i vertebrati e quindi anche l’uomo, non sarebbe affatto un cordato, per cui tutta la nostra genealogia sarebbe da riscrivere. L’equivoco sarebbe nato da un banale vetrino di microscopio rovesciato per errore, che avrebbe indotto a scambiare per dorsale quella che in realtà è una struttura ventrale: e, per quanto incredibile possa sembrare, da allora la cosa è stata data per scontata sicché più nessuno è andato a controllare, nonostante l’anfiosso sia presente in quasi tutti i laboratori di biologia. La dottoressa Raineri ha presentato i suoi argomenti in molti articoli e congressi internazionali senza che nessuno sia stato finora in grado di contestarli e ricevendo anzi molti consensi in privato (perfino da parte del mitico Stephen Jay Gould), ma a livello pubblico nessuno si è ancora voluto pronunciare in suo favore, neanche dopo che il recente sequenziamento del DNA dell’anfiosso, che ha dato ulteriore supporto alla sua tesi. Oltre a ciò, la dottoressa Raineri, partendo dalla sua esperienza e da come è giunta alla sua scoperta, aggiungerà inoltre diverse considerazioni di grande interesse circa l’importanza della storia della scienza per la ricerca scientifica (un aspetto che oggi si tende sempre più a trascurare e che invece è della massima importanza, anche per l’insegnamento), nonché alcune critiche a certi aspetti del darwinismo, che all’interno della comunità scientifica non è più da tempo un tabù inviolabile, come invece si tende a credere vedendo le cose attraverso i dibattiti televisivi, dove spesso sembra che l’unica alternativa sia tra due opposti integralismi, quello del darwinismo ortodosso e quello del creazionismo: come vedremo, invece non è così.
Tutti i seminari sono aperti al pubblico. Per ulteriori informazioni e variazioni al programma potete consultare il sito ufficiale dell’Università degli studi dell’Insubria (www.uninsubria.it) alla sezione Eventi. – La locandina ufficiale dell’evento (formato PDF, 560Kb circa).