A UN ANNO DI DISTANZA, “SAMUEL STERN” È ARRIVATO ALL’OTTAVO ALBO. ALLA SCENEGGIATURA DEBUTTA ANDREA GUGLIELMINO, GIORNALISTA, SAGGISTA E CRITICO CINEMATOGRAFICO.
Samuel Stern esordì nel 2019 facendo subito parlare di sé. Con un’innegabile dose di coraggio, la casa editrice Bugs Comics decise di distribuire il fumetto esclusivamente in edicola, un mercato trascurato dai giovani lettori in cui sopravvivono le testate storiche e i grandi classici ma in cui i nuovi faticano a ricavarsi il proprio spazio.
Ora, a un anno di distanza, Samuel Stern è arrivato all’ottavo albo. Alla sceneggiatura debutta Andrea Guglielmino, giornalista, saggista e critico cinematografico.
Il protagonista è sempre lui, Samuel Stern, restauratore di libri antichi e abile cacciatore di demoni. Nella storia scritta da Guglielmino è padre Duncan a coinvolgere Samuel in un nuovo misterioso caso.
Il dramma ha luogo al The second circle, un nigh club molto particolare nella città di Edimburgo. Lì, persone con rare peculiarità fisiche offrono ai clienti compagnia… e qualcosa di più. Per questi “freak” offrire prestazioni sessuali è un’occasione per sentirsi accettati, desiderati e in pace con il mondo che, al di fuori del The second circle, li addita e rifugge. In questo porto sicuro, assai simile nell’essenza alla Casa dei bambini speciali di Miss Peregrine o alla scuola per mutanti del Dottor Xavier, vivono Astra e Selene due gemelle siamesi. Unite dalla nascita, possono sopravvivere solo collaborando in perfetta armonia, ma Selene ha improvvisamente maturato un carattere violento e fa di tutto per ostacolare la sorella. David, giovane aspirante pugile che padre Duncan ha preso sotto la sua ala, si è innamorato di Astra. Quando la convivenza con la sorella diventa insostenibile, i due si rivolgono a Samuel Stern. Solo lui può aiutarli in questa situazione che ha ben poco di naturale e molto di demoniaco.
I disegni di quest’ottavo albo sono realizzati da Stefano Manieri. Lo stile è realistico, in un bianco e nero che mette Samuel Stern in dialogo diretto con i classici Bonelli, tanto più che il paragone con Dylan Dog viene spontaneo. Uno vive a Londra, indagatore dell’incubo con un comico ebreo a fargli da spalla, l’altro abita a Edimburgo e investiga le ansie e i demoni della modernità insieme ad un parroco cattolico.
Il rapporto tra sceneggiatura e illustrazioni è strettissimo e la caratterizzazione dei personaggi passa anche attraverso il non detto. Il compulsivo allargarsi il colletto basta per intuire il comico disagio di Padre Duncan nell’avventurarsi in un posto come il The second circle che prende il nome dal secondo girone dell’Inferno dantesco, dimora dei lussuriosi.
Trovate Samuel Stern – Il secondo girone in edicola. È una lettura scorrevole, ritmata e con quel pizzico di brivido dark che la rende una storia perfetta per un pomeriggio d’estate.