ABEDITORE FRA GLI EDITORI PRESENTI A STRANIMONDI 2022.
L’edizione 2022 – l’ottava – di Stranimondi, il festival del libro fantastico, si terrà, l’8 e 9 ottobre 2022 alla Casa dei Giochi in Via Sant’Uguzzone 8 a Milano. Anche per questa edizione, FantascientifiCast ha l’onore di essere media partner ufficiale dell’Evento. ABEditore è fra gli editori presenti all’Evento.
ABEditore nasce per dare voce ad un sapere libero e aperto, al di là di ogni steccato ideologico, avendo come obiettivo un’immagine di cultura esistenzialmente decisiva ed umanamente affascinante. È per ABEditore prioritario (in un mondo che può offrire in una sola giornata l’accesso ad una quantità di informazioni maggiore rispetto a quelle che 100 anni fa venivano recepite nell’intero arco dell’esistenza) garantire la qualità di prodotti editoriali (letterari, musicali, discografici etc.) la cui validità sia vagliata e certificata dai loro editor, esperti che contribuiscono in maniera determinante, con la loro passione e dedizione, alla costruzione del “progetto” ABEditore. Essenziale per la vita e lo sviluppo della Casa Editrice è la ricerca e selezione di nuovi testi in ogni area dello scibile: dalla poesia alla critica letteraria, dalla narrativa alla saggistica per finire con la musica e le arti. Un team di lettori e scout è sempre attivo per il reperimento e la valutazione di inediti. ABEditore ritiene altresì importantissima la riproposizione dei testi meno noti di autori consacrati dalla Storia nonché la riscoperta di opere del passato ingiustamente sottratte all’attenzione del pubblico. Fondamentale per ABEditore è poi l’assoluta correttezza e trasparenza nei rapporti con gli autori. ABEditore considera la veste grafica dei prodotti e l’uso di carte di assoluta qualità, un ulteriore punto di forza ed un importante indicatore del loro modo di intendere la missione dell’Editore.
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AA.VV., Sepolcro. Come spesso accade, gli incontri più interessanti e sorprendenti avvengono tra mondi lontani, o che addirittura il sentimento comune vorrebbe rimanessero del tutto separati. Quantomai appropriato, in questo contesto, appare l’incontro di universi antipodici quali la Vita e la Morte. Ma non sempre questi confini sono stati rigidi tanto quanto ci appaiono ora; prima che la spinta illuminista uniformasse il concetto di mortalità basandosi su principi di razionalità scientifica a discapito di una più oscura superstizione, era opinione relativamente comune che la Morte non fosse necessariamente la fine degli affari mondani. Dall’inizio del 19° secolo una delle poche certezze della Vita era che la Morte non poteva che essere considerata definitiva; la letteratura non poteva certo rimanere indifferente all’influenza di questa prospettiva, reagendo quindi attraverso la narrativa fantastica, che diventa dunque occasione per sfuggire alla nettezza di questi confini, guidata forse subconsciamente dall’atavica attrazione per ciò che risiede oltre ogni confine, anche quello apparentemente più invalicabile. Insomma, questo è un percorso che inizia dalla Fine, il cui viaggio non è l’andata ma il Ritorno, e che quasi sempre abbatte quella che è considerata una delle più solide certezze della ragione, ovvero il confine – quantomai fosco – tra la Vita e la Morte.
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Bram Stoker, Il gioiello delle sette stelle. Il signor Trewlany viene misteriosamente aggredito nel suo studio e cade in una strana catalessi di cui non si comprendono le cause. L’avvocato Malcolm Ross, la figlia Margaret, il medico di famiglia e un detective di Scotland Yard si adoperano fin da subito per capire cosa sia accaduto e ben presto scoprono che vi è una connessione tra quanto sta accadendo e la professione di egittologo della vittima. Tra diari di viaggio e resoconti dal passato, Ross scopre che Trewlany e un collega hanno dedicato gran parte della loro carriera a indagare sulla tomba e sulla figura della regina Tera, una sovrana egizia probabilmente dedita alle arti magiche. Dopo quattro giorni di sonno, l’egittologo si risveglia e rivela di voler mettere in atto un “grande esperimento” per ricongiungere lo spirito della regina con il suo corpo, conservato in un sarcofago a casa Trewlany. Durante lo svolgimento del rituale, però, qualcosa va storto…
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AA.VV., Grimonio. Nel folclore di tutte le culture, in ogni tempo e in ogni luogo, abita la figura tormentata della strega: una donna dotata di poteri che si credeva le fossero stati donati direttamente dal demonio, con cui era in comunicazione, e che venivano utilizzati per nuocere il prossimo. Sebbene abbia origini antichissime, in occidente la figura della strega conosce il suo periodo più terribile a partire dal 1200, quando la Chiesa comincia a far circolare i primi documenti che attestano la presenza di donne dedite al culto del maligno e iniziate alle arti magiche. Da quel momento fino al 17° secolo, le donne considerate “pericolose” o “disturbanti” per la comunità venivano accusate di stregoneria, torturate e messe al rogo. Nell’Ottocento, però, il personaggio della strega viene rivalutato grazie ad alcune opere storiche e letterarie. Grimorio non ha altra pretesa se non proprio quella di raccogliere testimonianze e racconti su questa figura magica troppo spesso denigrata ingiustamente. Curioso notare come numerosi testi presenti in questo volume siano stati scritti proprio da autrici, spesso sotto pseudonimo maschile. Alcuni racconti avranno come protagoniste le streghe in carne e ossa, in altri la loro presenza sarà solamente un velo impalpabile che cala sui protagonisti inconsapevoli tramite qualche sortilegio o qualche magia. Documenti e testimonianze storiche saranno una parte importante di questo libro, per mostrare cosa accadeva per davvero durante i processi di stregoneria e le condanne inflitte alle accusate.
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AA.VV., Eclissi. La Luna è sicuramente una presenza ingombrante nei racconti e nella fantasia di ogni cultura, sin dall’alba dei Tempi. Danza con ogni materia, è simbolo di fertilità e benessere tanto quanto sa essere veicolo motore di stregoneria e occulto, da sempre è fulcro intorno a cui si plasmano le più dolci poesie, attorno a cui ribollono racconti di paura e superstizione; gli scheletri che qualcuno ha visto sulla sua superficie sono forse i resti di un campo di battaglia per i grandi scontri tra scienza, religione e politica? Con questo volume si cerca di accorciare la distanza con il nostro splendido satellite, avvicinandoci a Lei e viaggiandole accanto per ammirarla nelle sue differenti pose, da quelle più poetiche che ispirano i canti più deliziosi, a quelle più tremende, che riempiono di angoscia i cuori degli uomini che si sono persi nella sua attrazione ipnotica. Omaggiamo allora questa compagna fedele di artisti e scienziati, alchimisti e pensatori, dotti e ciarlatani, che sotto l’influenza dei suoi raggi illuminanti hanno saputo scrivere pagine di storie che altrimenti sarebbero state destinate all’oblio della tenebra notturna.
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AA.VV., Draculea. Tra le figure più spaventose che popolano la nostra immaginazione, è assai raro trovarne di potenti e segnanti quanto quella del Vampiro, un essere capace di far scorrere tanto sangue quanto inchiostro sulle pagine che lo hanno immortalato. Infatti grande merito di questa spaventosa quanto legittima popolarità è indubbiamente della Letteratura che, affondando i suoi aguzzi canini nella cronaca e nella leggenda popolare, a partire dal 1600 ha saputo nutrire la propria immaginazione per dare vita immortale a una figura di una forza tale da imprimersi indelebilmente nell’immaginario collettivo. È precisamente in questa chiave che si vuole sviluppare questa selezione, offrendo al lettore un’alternanza di documenti e racconti, così che si possa proporre un confronto tra la figura che il folklore e la tradizione orale hanno marchiato nella coscienza popolare e quella che la Letteratura ha saputo cogliere e modellare, in particolare nella narrativa breve a cavallo tra Ottocento e Novecento. Senza pretesa di esaurire l’argomento, Draculea vuole essere un’introduzione alla figura del Vampiro, evidenziando attraverso documenti e racconti le differenze tra vampirismo storico e figura letteraria, analizzando le fonti – prototipi apparentemente distanti dall’immagine più moderna sebbene indiziati chiave di primo Vampirismo come Arnold Paole, Peter Plogojowitz, Johannes Cuntius e il Calzolaio di Slesia; cronache antiche di inizio millennio di William of Newburgh; suggestioni esotiche spinte fino al lontano Oriente – e al tempo stesso offrendo al lettore una selezione di racconti meno noti al pubblico italiano ma di certo impatto e importanza, sia da un punto di vista letterario che per la costruzione della figura archetipica e delle variazioni sul modello principe. Questo libro vuole essere un viaggio trasversale, ci muoveremo nel tempo attraverso pagine antiche, respirando cronache e storie passate (si noterà quanta importanza viene data alle fonti da parte dei narratori dell’epoca, che tengono a sottolineare come i fatti siano riportati da persone autorevoli, credibili o addirittura presenti); ma ci muoveremo anche nello spazio, tra Vampiri vicini e lontani, dall’Europa all’Asia, dalla vicina Grecia alla lontana Cina, passando per Russia, Inghilterra, Islanda, ecc.; e al termine di questa traversata speriamo di poter offrire un’immagine più nitida di questa demoniaca figura, immortale di costituzione come è già nella Letteratura.
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