Blog, Dalla Galassia

Primo Levi Agente del Meme

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UN ROMANZO SULLA FANTASCIENZA CHE HA LA CARATTERISTICA INQUIETANTE, PECULIARE E MORFOLOGICA DI FARSI DIMENTICARE!

Pubblicato come allegato editoriale nella sola provincia nel 1988 alla Stampa di Torino e poi mai più ripubblicato, editato dalla ormai defunta Futura Taurinorum Edizioni, e scritto da Aristide Universo, probabilmente uno pseudonimo di un giornalista torinese che scriveva piccoli articoli per giornali locali, soprattutto sulla fantascientifica Olivetti di Ivrea, e che si occupava, anche, degli avvistamenti UFO nella seconda metà degli anni  Settanta nei pressi del monte Musiné vicino la città subalpina. Scomparve insieme al suo libro dopo averlo dato alle stampe e dopo averlo distribuito nei chioschi di giornalai in quasi tutto il Piemonte.

Ecco la storia come è stata riproposta dal curatore Davide Tarò ritrovata in copia unica nel formato della pubblicazione originale nella biblioteca privata del Conte piemontese Radicati di Marmorito (già amico all’epoca di Fruttero e Lucentini ai quali consigliò la pubblicazione dell’autore allora semisconosciuto in Italia Howard Philips Lovecraft  tra le altre cose): Primo Levi il testimone della Shoah, il chimico italiano, scrittore di racconti fantascientifici come le antologie Storie naturali, Vizio di forma e Lilit e altri racconti sotto lo pseudonimo di Damiano Malabaila dopo essersi suicidato si ritrova alla deriva come essenza nello spazio profondo in un reticolo di realtà in cui lui stesso risulta essere incarnato nell’ufficiale chimico a bordo di un’astronave al soldo di forze multinazionali alla ricerca di una energia infinitamente rinnovabile e potente, l’energia Memefattorica: l’immaginazione. È un’immaginazione di Levi il bambino torinese in un’Italia postbellica di nome Aristide Universo che dal 1952 legge fantascienza e, soprattutto, I romanzi di Urania? È un’immaginazione di Levi l’inquietante figura dell’Amico che nel periodo del boom editoriale della narrativa fantascientifica vuole cancellare dalle menti di ogni essere vivente tutto ciò che può essere considerato fantascienza? Fu immaginazione  di  Levi l’ottimistica e irripetibile idea di futuro dell’esposizione internazionale del lavoro chiamata  Italia 61 in una Torino mai così fantascientifica e mai così “dimenticata” ? Le risposte potrebbero giacere vicino al concetto stesso di Memoria. Concetto divenuto essenziale al testimone della Shoah Primo Levi che si scoprirà, suo malgrado, Memefattore. Una figura mitica che possiede il potere di rendere la cosiddetta immaginazione una realtà tangibile, sovrascrivendone la precedente nei ricordi della gente comune, ma pagandone l’atto con la sua pelle, il suo sangue e la sua anima e la sua memoria. La Memoria. Soprattutto della Shoah.

Si vedrà un inedito Primo Levi  fronteggiare, durante la fantascientifica e dimenticata expo Italia 61 tenutasi in una Torino mai così futuristica, Walt Disney e tutta la sua potenza immaginifica al servizio dell’ex ingegnere nazista visionario Von Braun. Perché l’ immaginazione crea potere rinnovabile, una fonte di energia eterna. Un gioco antico, pericoloso. Ma l’immaginazione può essere sinonimo, a volte, anche di RICORDARE. E Primo Levi, prima di tutto, ha un carnale bisogno di ricordare chi è stato e cosa potrà mai diventare ed essere ancora. Fantascienza classica con elementi di un saggio psichedelico che cita la liberalizzazione, e l’uso medico sconsiderato sulla popolazione civile,  dell’LSD negli anni Sessanta e Settanta dove gli avvistamenti di UFO fioccavano come neve! Inoltre un sentito omaggio a tutte le pubblicazioni da poche lire di fantascienza dell’epoca.

L’autore

Aristide Universo, nasce il 20 Giugno 1952 a Torino. Diventa pubblicista e collaboratore di diverse testate locali, per le quali si occupa, neanche troppo ironicamente della decadenza della produzione storica delle cipolline ad Ivrea per “colpa” della futuristica Olivetti e del suo carismatico, unico e sfortunato leader. Si occupa, negli ultimi anni conosciuti della sua vita, di avvistamenti ufo avvenuti sul monte Musinè e nei dintorni. Universo esce dalla vita editoriale del Paese nel 1989 quando si perdono le sue tracce di lui e del suo capolavoro.

Il curatore

Nato a Torino, classe 1976, Davide Tarò e uno scrittore, saggista ed esperto di cinema giapponese, Professore di Italiano per la scuola secondaria di primo grado e guida museale per il patrimonio scientifico dell’Università di Torino. Ha fatto parte del Comitato Scientifico del MUFANT – Museo del fantastico e della fantascienza di Torino voluto dall’esperto e traduttore Riccardo Valla, da Davide Monopoli e Silvia Casolari. Vive a Settimo Torinese , fatta di rovine post industriali appena sotto la verde collina torinese e le sponde del fiume Po, particolarmente adatta per le corse e le scoperte adolescenziali/bradburiane e alle ambientazioni Steampunk. È stato fondatore insieme a un gruppo di studenti universitari di Torino e al docente Dario Tomasi dell’associazione culturale dedicata allo studio e alla diffusione del nuovo cinema giapponese, neo(N)eiga. Ha collaborato con Dynit (Dynamic Italia),  Museo Nazionale del Cinema di Torino . Ha scritto numerosi saggi sull’animazione giapponese. Nel 2012 pubblica il romanzo di fantascienza EMINA OrfaniRoboT del neo genere letterario coniato dall’autore stesso Animeucronia Nuova Fantascienza Italiana tra Manga e Storia Alternativa per 001 Edizioni, segnalato al prestigioso premio World SF Italia nel 2013. Pubblica il racconto KODOMO TauriNoruM (scheggia dell’Animeucronia) all’interno dell’antologia TOnirica a cura di Alessandro Del Gaudio per Edizioni Il Foglio ed il racconto EIGA MURA per la rivista Demian – La collana curata da Sacha Naspini e Federico Guerri sempre per i tipi de Edizioni Il Foglio, pubblica inoltre il fuiletton steampunk piemontese La Porta Immota sull’antologia di racconti Penny Steampunk. Vol. 2. È  autore dei romanzi Corazzata Spaziale Mussolini e FURUSATO CombattiLaTuaTerrA entrambi editi per i tipi della Società Editrice La Torre. Pubblica il romanzo OROBORO nel 2019 per la neo casa editrice romana Chance Edizioni (Femdom, Gli Ingranaggi:Prisma) e l’ebook di genere gotico/rurale italiano weird  PAR PU’LIL La collina Dei Fumetti sempre per i tipi della Chance e collabora a Orrore popolare della Odoya Edizioni curato da Fabrizio Foni e Fabio Camilletti con un racconto facente parte integrante del mondo di PAR PU’LIL, proprio come il successivo racconto Mietitore finalista al concorso nazionale indetto dalle edizioni Giovane Holden e pubblicato nell’antologia Storie di immaginaria realtà VIII edita da Giovane Holden Edizioni nel 2022. È presente inoltre nell’antologia Soundscapes delle Edizioni Scudo con il suo Il ritorno degli Shogun Warriors… e dei Micronauti. È presente inoltre sul secondo numero della fanzine fantascientifica Silicio con il suo racconto GARILAS, storia di una stella fantascienza ottocentesca con echi Salgariani e dal precedente OROBORO. Sarà inoltre presente in una antologia heroic fantasy per Edizioni Scudo con il racconto singolarmente howardiano dal titolo Pentecoste.